Recentemente ho avuto modo di apprendere come la burocrazia possa essere fonte di innovazione. L’esempio è arrivato da PSD2 (Payment Service Directive 2) che è una direttiva Europea che entrerà in vigore a gennaio 2018 e che riguarda il settore della finanza e la tecnologia che le banche devono mettere a disposizione di terze parti.
In concreto, quello che le banche devono fare per essere in linea con la nuova regolamentazione, è aprirsi, ma in maniera sicura e vantaggiosa per l’utente finale. PSD2 chiede agli istituti finanziari di permettere a terze parti, autorizzate sia da banca che dal singolo cliente, di poter aver accesso tramite delle APIs (interfaccia di programmazione di un’applicazione) alle transazioni dell’utente e ai dati dell’account.
In sostanza si va a forzare una disruption che porta con sé delle opportunità per nuovi player ed anche per le banche tradizionali che mantengono il proprio cliente, aumentano i servizi che si appoggiano al proprio database\servizio ed hanno la possibilità di avere nuove fonti di guadagno.
Alcune indicazioni su come il mercato FinTech (finance + technology) sta rispondendo alla nuova normativa, possono essere ascoltate attraverso il podcast di 2024, la trasmissione di tecnologia del Sole24Ore.
La PSD2 è a mio giudizio un ottimo esempio di cosa un governo potrebbe fare anche in altri segmenti per permettere all’ecosistema di evolversi adottando nuove tecnologie. Sappiamo che spesso i vincoli sull’utilizzo della tecnologia risiedono più in quello che le lobby sono disposte ad accettare piuttosto che in quello che ad oggi siamo già in grado di fare con computer, sistemi IoT, Cloud e intelligenza artificiale.
Spero ad ogni modo che questo esempio sia solo un primo passo, verso un processo di creazione di normative che spingano verso un percorso sempre più mirato all’innovazione.